About

Mi chiamo Alessandro e, senza averne ancora veramente coscienza, ho iniziato a definire il mio attuale percorso circa dieci anni fa.

Ero un ragazzo come molti che si approcciava al mondo carico di entusiasmo e con gran voglia di fare ma senza ancora chiara la direzione da seguire.

Iniziai a studiare economia e lingue straniere, ma il bisogno di vivere le mie passioni in modo più concreto e diretto era troppo forte.

Così all’ età di 19 anni decisi di vivere la mia prima esperienza all’ estero e partii per Londra.

Fu una scelta estremamente costruttiva perché mi lanciai fin da subito nel mondo del lavoro dandomi da fare ed arrangiandomi, viaggiai in diverse capitali Europee, decidendo di spostarmi per un periodo nella magica New York.

I risultati di questi anni furono positivi e. sopratutto, posero le prime basi concrete del mio percorso. Imparai l’inglese, mi creai nuove ed utili conoscenza ed, inoltre, mi ritrovai ad approcciarmi al campo della moda che fu per me una vera scoperta.

Avevo chiare le mie passioni per le lingue e per l’aspetto commerciale, ma lì capii che la moda poteva essere il mio settore.

Rientrato in Italia con il mio piccolo bagaglio di esperienze mi sentivo diverso, più consapevole di me stesso e del mondo, più deciso e determinato.

Decisi cosi di dare un mio contributo all’ attività di famiglia applicando ad un classico alimentari l’ aspetto di commercio all’ ingrosso ed i risultati furono effettivamente ottimi.

Ero soddisfatto di ciò che stavo facendo, ma avevo la consapevolezza di volere qualcosa di diverso, di volermi lanciare probabilmente o, semplicemente, di voler costruire qualcosa che partisse da me e che mi rappresentasse davvero.

Il viaggio

Durante una telefonata un amico mi invitò a seguirlo in un viaggio per l’India dove per un mese avremmo vissuto una cultura a me ancora sconosciuta. Accettai subito.

Si trattava del mio primo approccio al mondo orientale e ne restai incredibilmente affascinato: i luoghi visitati, le tradizioni locali incontrate, le persone conosciute.

Fu tutto ricchissimo di emozioni, ma soprattutto mi ritrovai a vivere tra tradizioni tessili che resero improvvisamente chiara la direzione che il mio futuro avrebbe preso.

Fu proprio in India che presi definitivamente consapevolezza del settore in cui volevo operare, e abbinai così la mia passione ed il mio bagaglio commerciale al tessile.

Decisi, a quel punto, di prolungare la mia permanenza di altri quattro mesi e di utilizzare quel tempo proprio per vivere la cultura e le tradizioni locali da un
punto di vista commerciale.

Inizia così un’attività di compra/vendita e per i successivi due anni continuai andando e tornando dall’India.

colori

Poi, ad un tratto ed anche un po’ per caso, il mio percorso prese una leggera ma definitiva svolta.

Raggiunsi mio fratello nel mezzo delle vallate nepalesi per un festival musicale, un evento incantevole, ma un viaggio ricco di contrattempi e disavventure.

Furono però proprio questi aspetti negativi ad essere significanti perché di fronte allo sconforto ed alla rinuncia, scelsi invece di adattarmi alle difficoltà e proseguire il viaggio.

Posso infatti dire che se la mia scelta fosse stata diversa, oggi non esisterebbe il nostro brand.

Restando, fui seguito dall’ambasciatrice italiana del Nepal che si appassionò alla mia storia ed al mio interesse per le tradizioni tessili. Lei decise poi  di mettermi in contatto con alcune sue conoscenze, aprendomi cosi porte che probabilmente avrei trovato chiuse.

Passai diversi mesi in Nepal, cercando di costruire un rapporto commerciale con l’Italia e con il bisogno di approfondire ulteriormente il cashmere, perché me ne ero innamorato.

Cercai arduamente qualcuno del luogo disposto a mostrarmi e passarmi le proprie conoscenze tessili.

Riuscii a trovare chi mi permise di acquisire maggiori conoscenze sul materiale, dandomi nozioni di base e facendomi vivere ogni passaggio artigianale: dalla pettinatura alla
tessitura. Questa fu la mia scuola, lui il mio maestro.

Decisi che il Nepal sarebbe stata la nuova base della mia piccola attività ed ordinai i miei primi 50 maglioni in cashmere.

Rientrato in Italia cominciai a rivenderli ad amici e conoscenti, organizzando piccoli e curati eventi, presentando anche cartelle colori in modo da rendere più personale la scelta dei capi.

Visti i risultati decisi di rivolgermi direttamente ai negozi ed anche in questo caso i risultati furono positivi. A quel punto contattai le aziende produttrici e ci organizzammo per le prime produzioni personalizzate.

È cosi che, un po’ per gioco ed un po’ per fortuna, siamo arrivati a ciò che oggi è Alessandro Aste.